Nuovi protocolli di igiene negli studi dentistici: che cos’è la GBT?

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Negli ultimi anni, i metodi e gli strumenti per il trattamento attivo della malattia parodontale sono profondamente cambiati, con un progressivo declino della strumentazione tradizionale, sostituita in modo sempre più crescente da modalità di trattamento mini-invasive.

Trattamenti obsoleti vengono ormai messi alla porta, per far posto ad approcci più moderni, orientati al futuro, basati sui risultati e totalmente incentrati sul paziente.

Il metodo air flow

Una delle innovazioni più importanti è il metodo air-flow, il quale consiste in un getto di aria compressa, acqua e particelle di polvere sottile (di diverse granulometrie), il tutto proiettato sulla superficie del dente, per lucidarla e rimuovere i detriti presenti, quali placca batterica, concrezioni molli e pigmentazioni estrinseche, che scompaiono rapidamente e senza dolore, anche dalle aree più difficili dei nostri denti e dalle superfici implantari.

I vantaggi del metodo air flow

Il vantaggio che ne consegue è considerevole, in quanto l’applicazione del metodo air-flow permette la prevenzione dei disturbi parodontali, come la gengivite e la parodontite se impiegato seguendo protocolli personalizzati per ogni tipologia di paziente, e consente inoltre di riportare i denti al loro bianco naturale in modo rapido, sicuro ed assolutamente indolore; bisogna comunque precisare che l’air-flow non è un sistema di sbiancamento dentale, ma può essere definito come un sistema smacchiante, visto che permette di eliminare efficacemente le macchie superficiali dei denti.

L’air-flow può essere utilizzato subito dopo la seduta di igiene orale, qualora non vi sia eccessivo sanguinamento o infiammazione gengivale, altrimenti è prassi attendere qualche giorno prima di procedere con la rimozione delle macchie.

I pazienti sottoposti a tale trattamento possono constatare i reali benefici di questa tecnica, che lascia in bocca una sensazione mai provata prima, riduce il sanguinamento e pulisce la bocca in modo più accurato.

Guided Biofilm Therapy

Nel 2015, un’altra grande innovazione si affaccia nel campo odontoiatrico: stiamo parlando della Guided Biofilm Therapy (GBT), ossia la soluzione sistematica predicibile per il Biofilm Management nella profilassi professionale, convalidata da prove scientifiche e clinicamente efficace, sviluppata dalla società svizzera EMS in collaborazione con i più esperti parodontologi, specialisti nella cura della carie ed igienisti dentali, che si avvale, tra le altre, proprio della tecnologia air-flow osservata in precedenza.

Si tratta di un nuovo e rivoluzionario approccio alla profilassi dentale, orientato verso ogni singolo paziente, adatto a qualsiasi fascia d’età: si tratta insomma di un concetto più ampio di prevenzione della salute orale, e non solo.

Cos’è il biofilm dentale?

Semplicemente, il principale fattore eziologico di carie, infezioni parodontali e perimplantari. La parodontite aumenta il rischio di patologie sistemiche, quali malattie cardiovascolari, e respiratorie, artrite oppure diabete.

Combinare una regolare igiene orale con una serie di interventi professionali è la strada migliore per tenere sotto controllo il biofilm, migliorando in questo modo la salute orale e sistemica.

Tradizionalmente, la profilassi dentale viene eseguita partendo dalla rimozione del calcolo con ablatori e strumenti manuali, terminando con la lucidatura attraverso spazzolini e coppette di gomma rotanti: tale procedura può rivelarsi dolorosa ed abbastanza invasiva, portando il paziente a disertare gli appuntamenti successivi.

La GBT prevede protocolli di trattamento basati sulla diagnosi del singolo paziente e sulla valutazione dei rischi, in maniera tale da raggiungere risultati pienamente soddisfacenti.

Il trattamento viene eseguito in maniera meno invasiva rispetto ai metodi tradizionali, con livelli di confort, sicurezza ed efficienza senza eguali. La Guided Biofilm Therapy è indicata per pazienti sani, inclusi bambini, pazienti con apparecchi ortodontici e pazienti con carie, gengivite, parodontite, mucosite perimplantare o perimplantite.

Qual è il segreto della GBT?

L’innovazione ed il taglio netto con il passato: gli strumenti manuali e la lucidatura classica hanno fatto spazio alla strumentazione ultrasonica Piezon no pain ed alla polvere a base di eritritolo a bassa abrasione air-flow plus, in grado di rimuovere biofilm e tartaro di recente formazione da smalto, dentina, tessuti molli lingua e palato, denti decidui, superfici implantari e restauri.

Prima della rimozione, il biofilm viene localizzato con una soluzione colorante e poi facilmente rimosso a livello sopragengivale e sottogengivale mediante air-flow e perio-flow: se necessario, tale operazione viene preceduta o seguita da un eventuale azione piezo-sonica o manuale.

La GBT prevede un trattamento diviso in diverse fasi:

  • Diagnosi: sondare ed esaminare ogni paziente
  • Identificazione: rendere visibile il biofilm con il rilevatore di placca.
  • Motivazione: aumentare la consapevolezza ed educare il paziente
  • Air-flow: rimuovere il biofilm, macchie e tartaro di recente formazione.
  • Peri-flow: rimuovere il biofilm in tasche fino a 9 mm.
  • Piezon: rimuovere il tartaro residuo.
  • Controllo: verificare la qualità del trattamento.
  • Richiamo: valutare l’intervallo di richiamo in base ad ogni singolo paziente.

L’obiettivo della GBT è quello di rendere le sedute personalizzate sulle necessità del paziente, facendo in modo che quest’ultimo ne sia consapevole, cercando insomma di far percepire al paziente che non si sta vendendo una semplice seduta di igiene orale, bensì qualcosa di necessario per ottimizzare la salute della sua bocca, con l’intento di garantire un lavoro perfetto, sicuro e confortevole.