Lavarli almeno 2 volte al giorno: 7 consigli per denti in salute

7 consigli per denti in salute

Una buona igiene orale rappresenta una delle chiavi principali della propria autostima: poter sfoggiare un sorriso smagliante, con denti perfettamente in ordine e bianchissimi è il sogno di qualunque persona, il tutto abbinato a gengive sane ed alito fresco e profumato.

Inoltre, l’igiene orale è la miglior medicina per prevenire patologie e problematiche legate alla cavità orale: denti poco puliti e trascurati possono infiammare le gengive, provocare carie, dolore ed infine la perdita di uno o più denti.

I nemici più temibili per i nostri denti sono sostanzialmente due:

  • La placca: è un aggregato di batteri tenacemente adesi tra loro ed attaccati alla superficie dentale tramite le mucoproteine salivari, di colore bianco/giallastro. La deposizione di sali ci calcio e fosfati la trasforma in tartaro.
  • La carie: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la carie come un processo patologico esterno, localizzato, che insorge dopo l’eruzione del dente e comporta un rammollimento dei tessuti duri con conseguente formazione di cavità. È una malattia del calvo orale collegata alla presenza del tartaro e dei batteri nella bocca, ed il processo carioso avviene a seguito dell’azione di alcuni tipi di batteri già presenti nella bocca, che trovano poi nella placca batterica e nel tartaro un ambiente ideale alla riproduzione.

Come osservato in precedenza, una buona igiene orale rappresenta la miglior medicina per la salute della bocca, ed ora vedremo qualche utile consiglio per migliorare lo stato di salute dei nostri denti, iniziamo!

  1. Spazzolino – Partiamo dallo strumento che proprio non può mancare, lo spazzolino: è importante lavarsi i denti più volte al giorno, soprattutto la sera prima di andare a dormire, per evitare che residui di cibo vengano a contatto con i batteri e si trasformino in acidi, i quali dissolvono lo smalto; sarà dunque fondamentale possedere uno spazzolino con setole non troppo dure, perfettamente dritte e di uguale lunghezza, con punte arrotondate per un diametro di circa 0,20 mm, e bisognerà tenere d’occhio il suo stato di usura: quando infatti le setole inizieranno a piegarsi e deformarsi, sarà arrivato il momento di sostituirlo con uno nuovo. Lo spazzolino potrà essere anche elettrico, il quale assicura una pulizia più efficace, in particolare nei punti più difficili da raggiungere con quello tradizionale.
  1. Dentifricio – Per quanto riguarda il dentifricio, a seconda delle proprie esigenze, la scelta potrà ricadere su dentifrici antibatterici contenenti triclosan o clorexidina, oppure quelli abrasivi composti da fosfato e carbonato di calcio, quelli sbiancanti o anti-tartaro; consultare il proprio dentista di fiducia è una strada che consigliamo caldamente, in modo da compiere la scelta più idonea.
  1. Filo interdentale – Dove non arriva lo spazzolino, come ad esempio gli spazi interdentali, verrà in nostro aiuto il filo interdentale, ideale per rimuovere la placca più ostica: dovrà essere posizionato nello spazio tra due denti fino a toccare la gengiva, tirando poi verso l’esterno e strofinandolo lungo la superficie del dente. Lo strofinamento determinerà il distacco della placca, che verrà poi espulsa in modo definitivo con uno sciacquo.
  2. Scovolino – Un altro strumento molto utile è lo scovolino, la soluzione migliore per pulire gli spazi interdentali più larghi: una sorta di piccola spazzola che verrà fatta scorrere tra i denti, generalmente prima dell’uso dello spazzolino.
  1. Collutorio – Questo prodotto non rimuove la placca, bisognerà quindi sempre utilizzare lo spazzolino ed il dentifricio come azione primaria: il colluttorio può considerarsi come un elemento ausiliario, che completerà la pulizia in seguito al lavaggio dei denti, per disinfettare la bocca o per rinfrescare l’alito.
  1. Corretta alimentazione – Una sana alimentazione è basilare per garantire salute e prosperità al nostro apparato dentale.

Lo zucchero è il nemico pubblico numero 1, infatti un eccesso di zuccheri attraverso cibi e bevande, sia in termini di quantità che di frequenza di assunzione, contribuisce allo sviluppo di carie (ovviamente in assenza di una corretta igiene orale). Secondo L’OMS, la quantità di zuccheri liberi giornalieri non dovrebbe superare il 10% totale della calorie ingerite.

Caramelle, dolciumi, bevande a base di frutta e quelle analcoliche (soft-drink ed energy-drink) saranno i cibi da consumare con moderazione.

Frutta e verdura, ricchi di vitamine, contribuiscono invece alla salute orale: una dieta povera di questi cibi può portare a carenze vitaminiche, che specie in assenza di una buona igiene orale, potrà facilitare l’insorgenza di patologie gengivali.

  1. Pulizia professionale – Lavarsi regolarmente i denti e seguire una dieta sana potrebbe comunque non bastare, perché l’accumulo di placca e tartaro è sempre difficile da contrastare, soprattutto per soggetti con dentature più sensibili e predisposte agli attacchi batterici.

Per questo motivo, periodicamente, almeno una volta l’anno (o anche più spesso) è consigliabile sottoporsi ad una pulizia dei denti professionale presso uno studio dentistico, in modo da rimuovere placca e tartaro in eccesso che le nostre azioni quotidiane non sono riuscite ad intaccare.

Negli ultimi 5 anni l’incidenza della carie nei bambini è cresciuta del 15%, quasi il 50% dei dodicenni ha almeno un dente cariato.

Le carie dentali sono ancora oggi uno dei maggiori problemi sanitari nei paesi industrializzati, dove interessano il 60% dei bambini in età scolare e la maggior parte degli adulti.

In età adulta, le malattie paradontali sono in aumento, ed i rischi di arrivare a perdere i denti sono sempre maggiori.

Prendersi cura della propria bocca è quindi fondamentale, non dimenticatelo.