Inizialmente asintomatica, la carie dentaria è un processo che porta al progressivo disfacimento dei tessuti del dente per mano di batteri e microorganismi che si annidano nella placca dentale. Se trascurata, la carie attacca gradualmente tutte le parti del dente arrivando alla polpa dentaria, dove si trovano terminazioni nervose e vasi sanguigni, causando seri danni alla salute.
Cause della carie
Per definizione la carie è una malattia multifattoriale, quindi dipendente dalla combinazione di diversi elementi: presenza di batteri specifici, condizioni predisponenti (come denti fragili, acidità della bocca, disallineamento dentale), abitudini alimentari scorrette e scarsa igiene orale.
I batteri che colonizzano la bocca fin dal nostro primo giorno di vita, sono gli stessi dei nostri genitori, all’80% quelli della nostra mamma. Ecco perché genitori con tendenza alla carie hanno spesso figli con lo stesso problema. E questo è il motivo per cui molti spesso si crede che la carie sia “genetica” ma non è affatto così! La carie è una malattia familiare.
Oltre ai fattori predisponenti che causano un naturale indebolimento dei denti, anche le nostre abitudini alimentari possono favorire l’azione dei batteri cariogeni. Mangiare cibi molto acidi, fare frequenti spuntini, bere bibite zuccherate più volte durante il giorno (o la notte) può favorire l’abbassamento del pH del cavo orale, condizione in cui i denti vengono sottoposti ad un vero e proprio attacco acido e i batteri trovano il loro ambiente ideale.
Le cause della carie sono spesso imputabili ad una scarsa igiene orale, che favorisce la formazione di considerevoli depositi di placca, in cui i batteri che popolano il cavo orale trovano l’ambiente ideale per riprodursi.
Fasi di sviluppo della carie
All’interno del cavo orale, residui di cibo, germi della flora batterica orale, saliva e cellule in disfacimento si depositano sulla superficie dei denti e negli spazi interdentali, dando origine alla famigerata placca dentaria.
Se non rimossa con spazzolino, filo interdentale e sciacqui con collutorio antisettico, la placca attacca lo smalto dei denti senza, inizialmente, causare dolore o particolari sintomi.
I batteri che si annidano nella placca iniziano poi a corrodere anche la dentina, ossia la sostanza che compone gli elementi dentali, generando ipersensibilità dentinale e primi sintomi dolorosi.
Se non si interviene, i batteri continuano a scavare nel dente fino ad intaccare la polpa dentaria ed i tessuti circostanti, quali gengive, osso e legamenti, causando:
- intenso dolore
- forte alitosi
- ascessi dentali
- pulpiti
- gengiviti
- cisti dentarie
Tutte queste problematiche possono portare alla possibile caduta del dente.
Nessun dente può ritenersi inattaccabile dalla carie, ad eccezioni di quelli inclusi, ossia completamente coperti dalla gengiva.
Come prevenire la carie
Oltre a sane abitudini di igiene orale quotidiana, con accurato spazzolamento dei denti dopo ogni pasto, ed utilizzo frequente del filo interdentale per prevenire la formazione di carie è fondamentale sottoporsi a sedute di detartrasi, o ablazione del tartaro, ogni sei mesi. In questo modo, i depositi di tartaro e placca batterica vengono rimossi con strumenti odontoiatrici ad hoc.
Se abbiamo dei bambini in casa, si consiglia di evitare lo scambio di oggetti contaminati di saliva, come ciucci, spazzolini, posate e bicchieri, per impedire e limitare il passaggio di batteri dalla nostra alla loro dentatura.
Una volta all’anno, sia per gli adulti sia ai bambini si consiglia di abbinare alla pulizia dentale professionale una visita odontoiatrica di controllo, per individuare eventuali carie al primo stadio e mettere prontamente in atto i dovuti trattamenti.